Si sedette sulla poltrona della sua adorata nonna, verde, con uno schienale duro e molto alto. Su quella poltrona lei passava quasi tutta la giornata, ma ogni volta che arrivava lui, con il viso che già parlava di domande, lei si alzava e gli lasciava il posto. Si sistemava sul divano accanto e lo guardava. Lei sapeva che stava per arrivare una domanda, ma gli lasciava tutto il tempo del mondo perché fosse pronta per essere pronunciata. Lui si sedeva, si alzava, rideva e scherzava con lei, la guardava amandola, aspettava la merenda, aspettava. Si sedette anche quel pomeriggio. Dopo aver dato il primo morso al pane preparato per la merenda, pose senza preamboli la sua domanda : ‘nonna, tu sai dove vanno i bambini che muoiono nella pancia della loro mamma? ‘. Lei, con un sorriso appena accennato, non si mostrò stupita o sorpresa. Lui si sentiva ad una svolta, gli pareva che quella fosse una domanda talmente grossa, da farlo quasi essere un bambino grande. Forse quella domanda segnava la fine del suo essere piccolo. Sentiva questo, che potesse essere arrivato il momento di diventare grande.
L’ha ribloggato su Alessandria today.
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